martedì 16 dicembre 2008

Etoile Rouge



Domenica 7 dicembre sono arrivate le divise ufficiali della squadra di basket Etoile Rouge del COE.



Finalmente cogliamo l'occasione per ringraziare Dario Moretti e Marianna Bonicalzi per l'entusiasmo con cui hanno organizzato la partita ai mille
IO GIOCO CON.....GO il 6 aprile 2008 a Solbiate Olona, e tutti coloro che con un lodevole spirito d'altruismo hanno acettato di sostenere l'iniziativa di fondare una squadra di basket a Kinshasa giocando incessantemente fino al raggiungimento dei 1000 punti.

Dopo il consueto allenamento domenicale la squadra si è recata presso la sede del COE per festeggiare l'arrivo in un clima di festa.











fronte











retro
Anche la squadra dei piccoli era presente per condividere questo momento...... cogliamo quindi l'occasione per ringraziare anche le squadre di Basket femminile di Gallarate e Canegrate per aver donato le divise delle stagioni passate.

















Pasteur....vestito a festa.
L'entusiasmo di Dario e l'orgoglio per aver raggiunto il primo traguardo è talmente grande che nessuna immagine della sottoscritta potrà mai farvelo capire.
In ogni caso, un grazie da parte di tutti noi.

martedì 2 dicembre 2008

Una domenica trascorsa in tutta spensieratezza.

Sul lago tanganika-ka
ci sono le piroghe-ghe
piroghe molto toghe
piroghe degli zulu.....
Dario non nel tanganika, ma è comunque molto togo?!?!

Marilena con Filippo....finalmente in ammollo dopo tanti timori.

L'odore dei fossi.

I ragazzi non riconoscono più l’odore dei fossi, diceva Ligabue, ma in compenso sanno bene qual’é quello delle sale giochi. I ragazzi congolesi, per contro, non hanno che un' idea vaga di cosa sia una sala giochi, ma i fossi neanche loro li riconoscono, a meno che non si faccia rientrare nella categoria anche la fossa biologica.
E l’odore della morte ? quella consapevolezza che lei, la nera signora, é sempre li presente al nostro fianco ?
Neanche quell’odore i ragazzi sanno più riconoscere, al punto che ogni morte, che comunque ogni tanto deve pur arrivare, viene affrontata dalla società con reazioni da fine del mondo, perdita del senso della realtà, eccetera. Se é vero come é vero che le persone tra le più influenti nella società occidentale non fanno mistero di combattere senza esclusione di colpi, e senza pudore per giunta, l’età che avanza, e se queste persone sono allo stesso tempo specchio e modello della società attuale non ci si stupisca poi di sentire di giovani a sessant’anni prematuramente scomparsi e settantenni nel fiore degli anni. E con questo abbiamo finito con gli stereotipi, che magari fossero stereotipi ma che purtroppo non lo sono, sul senso della morte nella società occidentale.
E in Congo ? sabato mattina un nostro vicino di casa, vent’anni, ha avuto uno scompenso cardiaco; tempo un’ora e mezza e una visita all’ospedale e quel ragazzo era morto, in una struttura ospedaliera che funziona più o meno come una chiesa, perché dubito che più che la preghiera abbiano potuto fare. D’altra parte l’ospedale é consacrato a san Giuseppe, falegname, lui era muratore e qualcosa non deve aver funzionato. Se fosse stato in Italia e fosse morto a vent’anni avrebbe avuto almeno il conforto di una classe intera che piangeva per lui nel caso fosse stato studente, un titolone dei giornali se fosse morto in moto/macchina, che diventava titolino se era solo morte naturale : ma se si accertava che vi era responsabilità dell’ospedale il titolone era assicurato lo stesso. Qui si consolerà con la solidarietà di un’intera strada, composta quasi interamente da persone che a loro volta almeno un figlio o un parente giovane l’han perduto, una morte che farà meno scandalo ma non per questo meno dolorosa per la comunità.
Da quando siamo in Congo abbiamo perso il conto di quanti padri abbiamo conosciuto che hanno perso dei figli, di quanti figli i genitori, di quanti fratelli, sorelle, cugini, per cause che vanno dall’imponderabile al ponderabilissimo, dall’inevitabilità di un infarto alla ben più evitabile mancanza di cure mediche. Ma anche in Congo come in Italia la morte grida vendetta : qui griderà contro un responsabile, uno stregone inconsapevole, un menagramo insomma, che in alcuni casi puo’ essere l’ultimo arrivato nella famiglia, l’ultima bocca da sfamare che in una specie di catarsi collettiva si troverà colpevole e scacciato, bambini di sette anni in mezzo ad una strada con l’etichetta « sorcière », stregone, quelli che poi sono i bambini di strada che noi tutti ben conosciamo.
Un responsabile di una rete di ONG che si occupano di questo fenomeno ci ha raccontato di bambini di strada di seconda generazione nati in mezzo ad una strada e che in mezzo ad una strada cresceranno fintanto che é possibile e poi moriranno, senza il conforto e la compassione ne dei parenti ne dei vicini, ma solo di qualche impiegato dell’obitorio.
Da dove stanno loro, nei rifugi di fortuna dove dormono e agli angoli delle strade dove si ritrovano per mangiare, l’odore dei fossi si sente pochino.

venerdì 28 novembre 2008

...in arrivo a Kin

Ecco le nuove divise per la squadra futura rivelazione del basket Congolese, l'Etoile Rouge!





ok, il modello non e' dei migliori, ma voi dovete ammirare la divisa, non il contenuto...





Tra un paio di settimane Dario potra' mostrare come le divise stiano mooolto meglio ai giocatori dell'Etoile Rouge piuttosto che ad un tozzo mundele come me.

ciao
Riki

mercoledì 19 novembre 2008

Amici di passaggio


Dario insieme a Thierry, un ragazzo di strada psicolabile inserito nel programma di recupero agricolo della comunità dei Guanegliani presso il Plateau de Bateke.

giovedì 13 novembre 2008

NOUS SERONS SAUVES

Ovvero, « noi saremo salvati ». Era l’altro giorno, l’indomani dell’elezione che ha cambiato il mondo, (o perlomeno che l’ha unito davanti agli schermi), che chiaccheravo con uno dei ragazzi che frequentano il centro, uno di quelli giovani, belli e affamati, perché l’abbronzatura ce l’hanno già naturalmente. Quattordici anni, orfano di madre, famiglia tutto sommato presente pur tra varie difficoltà economiche, che comunque gli permettono di andare a scuola con una certa regolarità. Appartiene dunque a quella categoria di ragazzi che ha una qualche idea abbastanza confusa del mondo che lo circonda e una senzazione abbastaza precisa di esserne escluso.
Era qualche settimana che non si faceva vedere, cosi’ l’altro giorno, passato per fare quattro chiacchere, inevitabilmente il discorso é finito sulle elezioni americane : ho dovuto spiegargli che no, non tifavo McCain perché era bianco, e che sicuramente Obama aveva ricevuto anche i voti dei bianchi, altrimenti non sarebbe stato eletto.
E qui é arrivata la frase che mi ha fatto riflettere, quella del titolo, quel noi saremo salvati perché é nero (leggasi africano) come noi. Li per li ho sorriso del parallelo istintivo che un po’ tutti qui hanno fatto, nero=africano, arrivato pero’ a comandare una nazione bianca.
Immediatamente ho cercato di spiegargli che non funziona proprio cosi’, non é la pelle che conta in questo caso ma il passaporto, un americano figlio di immigrati (come tutti gli americani al di la’ di uno sparuto gruppo di nativi) che lavorerà per gli interessi dell’America, chissà se bene o male, con un occhio agli altri paesi del mondo, gialli neri o bianchi che siano, o solo agli interessi dei propri compatrioti.
D’altra parte il parallelo colore della pelle/continente l’abbiamo fatto un po’ tutti, altrimenti non si spiegherebbe perché i giornalisti si siano interessati tanto della nonna del Kenya e poco o punto di quella del Kansas, balzata agli onori delle cronache solo per il tempismo della dipartita.
E’cosi’ grave ? Se gli afroamericani avevano le lacrime agli occhi, non era certo perché era stato eletto un democratico, ma piuttosto un fratello di sangue, di soprusi, di oppressioni.
E come dargli torto, soprattutto se quei neri erano ancora tra quelli costretti a sedersi in fondo al pullman, a entrare nelle università sotto scorta, a doversi scagionare dalla polizia per il solo fatto di essere nel posto sbagliato al momento sbagliato.
Ora moltiplichiamo questi abusi per cento, mille volte, aggiunciamoci secoli di schiavismo, lavori forzati, mani tagliate, e mettiamoci pure i recenti decenni di guerre post indipendenza, di sfruttamento di risorse a scapito dei locali, di carestie e tutta la costellazione di cose che tutti conosciamo da sempre. Beh, come togliergli il diritto allora di dire « nous serons sauvés ! », da oggi lassu’ in cima c’é uno di noi, alla faccia di tutte le maledizioni bibliche e pseudo razziste, e che domani cominci pure a fare il presidente, noi la storia l’abbiamo vista cambiare.
Un augurio direttamente dalla R.D.C. va quindi al presidente eletto degli Stati Uniti Barack Hussein Obama, che non si dimentichi mai nello svolgimento della sua missione di tutto quel mondo nero, bianco o giallo che sia, che non ha attraversato l’oceano come fece suo padre; che anche loro possano godere un po’di pace e prosperità.

domenica 9 novembre 2008

Aspettando il matrimonio

Ieri sera abbiamo partecipato ad una delle innumerevoli fasi che caratterizzano il rito del matrimonio.


Per l'esattezza la prima, la presentazione delle famiglie.



Durante la cerimonia le due famiglie allargate, quindi genitori, zii, fratelli e cugini degli sposi si presentano ad uno ad uno, parlano in generale di come dev' essere il matrimonio congolese.

La famiglia del futuro sposo porta i doni per la serata, allo scopo di essere accolta amichevolmente nella casa della sposa: la famiglia di lei, per contro, si riunisce in "delibera" per decidere se i doni sono appropriati o meno.



Fortunatamente ieri sera lo erano!
In questa prima fase non è necessaria la presenza dei due fidanzati ma è importante la partecipazione dei parenti stretti perchè è in questa occasione che la famiglia della sposa presenta ufficialmente la dote da pagare.




La presentazione delle famiglie , ai nostri occhi di occidentali, può sembrare molto poco poetica.



La famiglia dello sposo infatti deve portare un certo numero di regali: una cassa di birra per presentarsi, due per dimostrare di avere buone intenzioni, una per andarsene, ecc..

Che differenza rispetto all'incontro delle nostre famiglie, dove un cena si trasforma in un fiorire di " ma non dovevi!.....non era il caso di disturbarsi....."

Nessuno qui nasconde che il matrimonio sia anche un contratto economico, ma nonostante ciò, anzi forse a causa di ciò, la solennità e bellezza della serata non ne risentono affatto.

martedì 28 ottobre 2008

Eccoci qui.

Da Kinshasa non ci siamo mai mossi in questo mese di silenzio.


Purtroppo, nonostante viviamo nella capitale non godiamo dei confort che questa potrebbe offrirci, quotidianamente mancano acqua e luce....ed ultimamente anche connettersi ad internet è diventato un terno all'otto.






Ci siamo resi conto di esserci fin troppo abituati a questa città dall'ultima visita che abbiamo ricevuto.


Il COE probabilmente cambierà sede a Kinshasa, per aprire una casa di accoglienza per universitari provenienti dalle altre regioni. Così è arrivata una coppia di architetti letteralmente impressionati dalla vita di qui. Gli "odori" intensi, le strade impraticabili, le lunghe attese, le poche e solite cose esposte sui banchetti delle maman, i bambini per la strada, la sporcizia che è un tuttuno con il suolo. Tutto questo ormai fa parte del nostro quotidiano, il che non vuol dire che ci faccia piacere, ma semplicemente che è entrato nel nostro modo di vivere, un po' come lo smog di Milano per il pendolare.

A questo invece non eravamo preprati:
la situazione politica del paese che peggiora di giorno in giorno, nonostante gli echi sono ancora lontanissimi, la polizia ha già ricominciato a "fare la ronda" per le strade ed arrestare tutti i bambini di strada per inviarli all'est, laggiù daranno una mano nei combattimenti.
Questo fatto mi ha colpito tantissimo e nauseata; mi domando che cosa ne sarà di loro ma ancor più che ne sarà di questa società.



martedì 7 ottobre 2008

I pigroni

In occasione della visita di Rosella, presidente COE, era stato organizzato un momento di danza.....ma c'è sempre chi preferisce rimanere ai margini.
Ci sono volute ben due persone per fargli entrare nella testa che bisogna partecipare alle attività!!

mercoledì 10 settembre 2008

Evviva la scuola!!

" Maman Pasteur"


In queste settimane ci stiamo dedicando alla verifica delle borse di studio donate lo scorso anno scolastico.

Sabato è stata una giornata di incontro per i 32 bambini a cui abbiamo assegnato le borse.
E per noi l'occasione per venire a conoscenza di sotterfugi e fraintendimenti che ci hanno costretto ad uno sfiancante "tour de force" nel quartiere più popoloso e pericoloso di Kinshasa, Masina, dove abitano alcuni dei nostri ragazzi.

I giornali non fanno che parlare del rientro scolastico, dei bambini costretti a lavorare, dei doveri dei genitori ..... ma le scuole che abbiamo visitato sono il riflesso della politica del " débrulles toi!" Professori seduti in cortile anzichè alla cattedra, classi buie e numerosissime, uffici costruiti nei punti più impensabili: sotto le scale, in ambienti fatiscenti, in gabbiotti di tolla e legno .... genitori costretti a pagare il trasporto dei professori, bambini lasciati a casa perchè i genitori non pagano le spese richieste dalla scuola. Per non parlare poi della formazione dei professori: i quaderni dei nostri bambini sono pieni di errori che il professore non riconosce come tali.

La nostra animatrice, Claive, ogni pomeriggio prima di giocare, esamina i quaderni di tutti i ragazzi ed insieme ripassano la lezione.

Purtroppo più passa il tempo e più ho la consapevolezza che tutto quello che facciamo è solo una goccia in un profondissimo oceano.
Ed è triste convincersi che i problemi alla lunga restano sempre gli stessi, semplicemente aumentano le persone costrette a risolverli.



" Bernard vergognoso"



mercoledì 3 settembre 2008

3 settembre 1981


Oggi ho festeggiato il mio 27° compleanno offrendo caramelle ai nostri dipendenti e conoscenti, che in tutta risposta dopo gli auguri mi hanno domandato, verso le nove del mattino: ......e la Primus ( birra nazionale) quando ce la offri?!?

Un saluto caloroso a tutti gli amici e parenti dall'altra parte della terra!

Byyo!


martedì 2 settembre 2008

Déjà de retour





Ieri, lunedi 1 settembre, il centro d’animazione Cenasc ( Cenacle des Jeunes) presso cui svolgiamo le nostre attività di animazione ha riaperto le porte ai ragazzi.
Quest’anno cercheremo di canalizzare le nostre proposte con degli orari ben precisi.
Il che è di per se proprio una grande sfida, dato che il tempo per loro, sin dall’infanzia acquista una dimensione tutta particolare.
Ma le sfide ci piacciono!!

Questo mese appena cominciato ci servirà per raccogliere le iscrizioni e programmare più concretamente le attività.
Vorremmo tanto introdurre una specie di “progetto educativo” ma questa sfida temo rasenti l’utopia .
Io resto ben affezionata alla scuola di danza tradizionale, ho un progettino che mi frulla per la testa, spero che diventi concreto.
Per il momento vi ho già posto le basi prendendo in carica, grazie all’aiuto di qualche amico sostenitore, le spese scolastiche di cinque bambini che frequentano il centro e che fino all’anno scorso frequentavano una scuola della nostra via di pessima formazione.
Domani andrò, con la nostra animatrice, ad iscriverli nella nuova scuola prescelta, sperando che vengano accettati nella classe che gli spetta, anche se le lacune sono molte.

Nell’attesa ci divertiamo col nostro nuovo amico Clemente il piccolo camaleonte portato direttamente dalla Ferme……e che domani vi farà ritorno per essere ri-liberato.







sabato 23 agosto 2008

Più di 3000km in giro per il paese più meridionale dell'Africa.



Siamo tornati a Kinshasa dopo una pausa rigenerante in Sud Africa.
In due settimane abbiamo attraversato in lungo ed in largo il paese, il quale ci ha regalato dei paesaggi mazzafiato.

Dall'Oceano Atlantico di Cape Town, alle cittadine anonime della Wester Cape, stile " The Truman Show" ma con dei paesaggi montani indimenticabili, all' Oceano Indiano della Eastern Cape che ti invita ad abbandonare tutto per rimanere li in compagnia degli xhosa.

Salvo Jo'burg e Durban, troppo caotiche e cupe per i nostri gusti (meglio Kinshasa che ci regala quotidianamente colori, rumori ed odori più famigliari ) è uno stato stupendo che vale la pena visitare.
La gente è calorosa ed accoglienze, come a Kin, ma diversamente in molte occasioni ci hanno aiutato...... senza chiederci nulla in cambio! e più di una volta ci è capitato di osservare animali liberi in prossimità delle città come le antilopi il cercopiteco verde .... e le balene, balene, otarie, ed ancora balene!

Che dire: ENJOY SOUTH AFRICA!

Cape Town: Sea Point and Table Mountain



Cape Town: Table Mountain

Cape Town: Seal Island and landscape


Cape Town: penguin

Cape of Good Hope "don't feed the baboons!"


Cape Agulhas


Arniston and Swellendam

Swellendam


Addo Helephant National Park
Addo Elephant National Park


Port Elisabeth


Coffee Bay
Coffee Bay with the xhosa

Coffee Bay
Jo'burg and the Apartheid Museum
our shadows

domenica 3 agosto 2008

Buone vacanze!



Con l'arrivo di agosto abbiamo finalmente portato a termine le attività di animazione.


E per concludere in bellezza abbiamo organizzato per i nostri ragazzi una gita al museo nazionale di arte tradizionale congolese.




Approfittiamo di questo mese di pausa per abbandonare Kinshasa ed andare alla scoperta del Sud Africa.


Cogliamo l'occasione per augurare buone vacanze a tutti quelli che ci sono vicini, ed in particolare ai nostri cari amici tanzaniani coi quali non riusciamo a metterci in contatto.


A presto


Marilena e Dario


sabato 26 luglio 2008

Toujours animation!



Nonostante gli spazi assai ristretti, l'animazione continua con attività ludiche e formazioni.

Abbiamo infatti invitato un esperto formatore sui temi dell'alimentazione che ha incantato i ragazzi ed anche la sottoscritta: ho infatti scoperto che l'ananas è un falso frutto!!