
Un'amica ci ha chiesto di scrivere qualche riga sul perchè di questa esperienza.
Molti sono i fattori che ci hanno spinto ad osare: sicuramente alla base c'è l'esperienza pregressa scout che ci ha formato al servizio ed alla conoscenza del diverso.
Fortunatamente le nostre strade si sono incrociate sin da subito, diventando un solo sentiero in direzione di interessi quali la conoscenza di altre culture, di nuovi stili di vita, di servizio al prossimo.....
E così dopo una breve esperienza in Ecuador abbiamo, negli anni, maturato l'idea di provarne un'altra di volontariato internazionale ....questa volta di coppia.
Di certo non siamo partiti con l'idea di essere indispensabili, anzi, ma è l'esperienza in se che diventa indispensabile io credo per ciascun idividuo.
Doversi obbligatoriamente confrontare con colui a cui sei diverso, ti arricchisce e solo per questo un'esperienza del genere merita di essere provata.
Poi c'è l'aspetto del volontariato: prima di partire non credevo nella cooperazione internazionale italiana, idea che mi sono fatta grazie al servizio civile, ed ora che mi trovo a contatto con realtà tali ne sono sempre più convinta del messaggio deviato che lanciano e nella realtà unicamente legato al profitto, e dunque credo che per correttezza morale, innanzitutto nei miei confronti e poi della gente che si incotra, la sola via corretta sia quella del volontariato.
Kinshasa è una città in cui gli squilibri sono lampanti, ed un cooperante lo si distingue ad occhi chiusi da un volontario e peggio da un religioso italiano ( quelli congolesi sono spesso altra cosa!!!)