Da Kinshasa non ci siamo mai mossi in questo mese di silenzio.
Purtroppo, nonostante viviamo nella capitale non godiamo dei confort che questa potrebbe offrirci, quotidianamente mancano acqua e luce....ed ultimamente anche connettersi ad internet è diventato un terno all'otto.
Ci siamo resi conto di esserci fin troppo abituati a questa città dall'ultima visita che abbiamo ricevuto.
Il COE probabilmente cambierà sede a Kinshasa, per aprire una casa di accoglienza per universitari provenienti dalle altre regioni. Così è arrivata una coppia di architetti letteralmente impressionati dalla vita di qui. Gli "odori" intensi, le strade impraticabili, le lunghe attese, le poche e solite cose esposte sui banchetti delle maman, i bambini per la strada, la sporcizia che è un tuttuno con il suolo. Tutto questo ormai fa parte del nostro quotidiano, il che non vuol dire che ci faccia piacere, ma semplicemente che è entrato nel nostro modo di vivere, un po' come lo smog di Milano per il pendolare.
A questo invece non eravamo preprati:
la situazione politica del paese che peggiora di giorno in giorno, nonostante gli echi sono ancora lontanissimi, la polizia ha già ricominciato a "fare la ronda" per le strade ed arrestare tutti i bambini di strada per inviarli all'est, laggiù daranno una mano nei combattimenti.
Questo fatto mi ha colpito tantissimo e nauseata; mi domando che cosa ne sarà di loro ma ancor più che ne sarà di questa società.