martedì 24 febbraio 2009

HIC SUNT LEONES ?

Il soggiorno dei nostri splendidi ed ogni tanto impacciati dalle novità, genitori è giunto al termine.





Ci hanno accompagnato nelle nostre mansioni per due brevissime ed intense settimane con impressioni a caldo dettate dal forte contrasto che indubbiamente Kinshasa porta rispetto alle nostre città italiane.


Non sappiamo se siano tornati a casa col troppo decantato " Mal d'Africa" .... ma ci auguriamo che i luoghi e le persone incontrate gli abbiano aiutati a farsi un'immagine dell'Africa diversa da quella presentata, a volte dimenticata, dai media.




Un'immagine di un'Africa che guarda al futuro con tutti i limiti

che il passato le impone.


















Re Leopoldo guarda il fiume Congo: a destra Brazaville, a sinistra Kinshasa.









Le mamme in posa con quattro dei bambini che usufruiscono delle borse di studio per l'anno scolastico 2008/09.




Costruzione di uno dei porcili del progetto Focsiv-Lisanga.








Papà Corrado presso l'ospedale di Tshimbulu ( centro-sud del Paese) in compagnia di un infermiere che ha beneficiato del corso di radiologia.








Turisti in posa davanti all'imbarcazione che Stanley adoperò per risalire il fiume Congo.
Mamme sulla rivière N'dzele.

Bimba imbronciata dal troppo sole..









4 commenti:

Anonimo ha detto...

carissimi avete scelto delle belle immagini per raccontare la nostra vacanza... in Congo.Personalmente se fosse possibile salirei sul primo volo diretto a Kin e vi raggiungerei (non per il mal d'Africa classico che si pensa) ma per condividere ancora la vostra esperienza ;è solo merito vostro se ho avuto il piacere di conoscere un paese che mi ha sconvolto nel bene... e nel male ....ma il BENE comunque ha il sopravvento grazie a voi. Ancora grazie per l'intensa,indimenticabile e travolgente esperienza e ancora buona strada . mamma Paola

Anonimo ha detto...

I poveri vengono presentati non come i destinatari delle nostre esuberanze caritative,ma,una volta tanto,come i titolari di quella cattedra di umanita' di fronte ai quali dovremmo un po' tutti divenire scolari. don Tonino Bello Il 'mal d'Africa' che ci siamo portati dietro e' proprio nel ricordo di quei cuori aperti che ci hanno contagiato! Franceca

Rittardo ha detto...

pango...

Anonimo ha detto...

8 MARZO 2009

La bottega Angolo del mondo, commercio equo e solidale- Cavaria
MANDA UN ABBRACCIO ALLE SUE DONNE IN AFRICA:
MARILENA(Congo) FEDERICA (Tanzania)


DONNE CHE LAVORANO IN AFRICA E PER L’AFRICA
AFRICA, QUANTI VOLTI HA LA TUA DONNA ?

DONNA CHE AMA
Consideriamo innanzi tutto la donna di tutti i giorni, con i suoi fardelli e le sue speranze.
La sua attività principale è la cura dei figli, sempre numerosi,che ama, educa, sostiene, cresce.

DONNA CHE EDUCA E CURA
Vogliamo ora pensare a tutte quelle donne che in Africa fanno da mamma a bambini non propri. Ricordiamo le maestre suore e laiche, insegnanti volontarie che danno la propria opera negli asili e nelle scuole, le suore e infermiere che curano le tante malattie.

DONNA CHE CREA
Consideriamo tutto l’enorme lavoro artigianale che la donna, ricca di fantasia e creatività, produce per rendere più confortevole la vita domestica.

DONNA CHE COLTIVA E ALLEVA
La rudezza della terra coltivata con pesanti strumenti di lavoro, rende la donna africana forte e robusta, instancabile e insostituibile nel lavoro dei campi, nell’allevamento degli animali, nella raccolta delle legna. Rammentiamo le fatiche quotidiane per l’approvvigionamento dell’indispensabile acqua per bere, cucinare, lavare, coltivare.

DONNA CHE GESTISCE E INVENTA IL FUTURO
E’ la donna in Africa, la protagonista assoluta della vita comunitaria, punto di riferimento di tutto il villaggio. Pensiamo alle intelligenze non valorizzate,alla determinazione e illimitata generosità che hanno tante donne africane. Esse progettano il futuro migliore per i propri figli e sono protagoniste consapevoli della crescita del proprio paese.

DONNA IN LUTTO
Consideriamo tutte quelle donne che durante le guerre lottano, soffrono, gridano, combattono, le donne vedove e le madri che hanno perso i figli: pensare a loro aiuta a consolare le loro lacrime .